On. Beatrice Lorenzin
Ministro della Salute
Sede
Onorevole Ministro,
le riforme apportate dal suo predecessore con il decreto legge 13 settembre 2012, n. 158 convertito con modificazioni dalla legge 8 novembre 2012, n. 189, si sono rivelate insufficienti e non rispondenti alle esigenze del personale sanitario, che opera ormai da diversi anni in una situazione di disagio professionale e d’incertezza sotto il profilo della responsabilità. Il crescente contenzioso medico-legale, l’aumento smisurato delle polizze assicurative e la mancanza di norme puntuali sulla responsabilità civile e penale del medico sono tra le cause principali di forti preoccupazioni da parte della categoria medica sulla sostenibilità di un sistema sanitario orientato alla tutela della salute dei cittadini e all’esercizio della professione sanitaria in condizioni ottimali.
Nel corso del dibattito parlamentare della passata legislatura e, soprattutto, durante l’iter di conversione del decreto legge n. 158 le associazioni mediche, per il tramite dei colleghi parlamentari e in modo condiviso tra le forze politiche, hanno presentato e concordato con l’allora Ministro della Salute, Renato Balduzzi, alcune precise proposte di modifica della disciplina attuale al fine di rispondere alle esigenze di una sanità più attenta ad un rapporto medico paziente basato sulla fiducia e la trasparenza e non più sulla conflittualità. Le questioni sospese e sulle quali a tutt’oggi attendiamo una risposta riguardano la definizione del concetto di atto medico, assente nella legislazione italiana, le nuove norme in materia di responsabilità medica e le assunzioni a tempo indeterminato con riserva per il personale precario secondo il regolamento, ancora inesistente, previsto dalla riforma Fornero.
Per quanto riguarda la regolamentazione della responsabilità, chiediamo in particolare una revisione delle norme di cui all’art. 3 del decreto Balduzzi che contempli la responsabilità del personale sanitario solo nei casi di dolo e colpa grave e l’obbligo di assicurazione da parte della struttura sanitaria con la possibile azione di rivalsa sui dipendenti nei soli casi di dolo e colpa grave, e una riscrittura dell’art. 3-bis concernente l’istituzione di unità di controllo del rischio clinico all’interno di ciascuna struttura sanitaria.
Dopo le ennesime promesse non mantenute dal precedente Governo Monti, le condizioni di lavoro del personale medico sono ulteriormente peggiorate e siamo nella condizione di non potere più sostenere le normali attività che quotidianamente dovremmo svolgere. Pertanto, con la presente siamo qui a chiederLe di esaminare costruttivamente le nostre richieste cercando di evitare lo sciopero che le società scientifiche ortopediche spingono ad attuare così come Ella stesso può evincere dalla sottoscrizione del presente documento anche da parte del Presidente della Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia (S.I.O.T.).
Distinti saluti,
Sen. Dott. Michele Saccomanno
Presidente della Nuova A.S.C.O.T.I.
Prof. Paolo Cherubino
Presidente della S.I.O.T.