21/09/2005  Diario sindacale dal 30 luglio al 16 settembre.

21/09/2005  Diario sindacale dal 30 luglio al 16 settembre.

Ci siamo lasciati a luglio con gli aggiornamenti sindacali di allora, con la firma della preintesa e dell’ipotesi di contratto, dopo che il Consiglio dei Ministri il 15 luglio aveva approvato l’atto d’indirizzo integrativo, accettando la richiesta di risorse aggiuntive pari allo 0,32% del monte salari a carico totale delle Regioni.
Già durante la pausa di agosto si prospettava che, tra la firma dell’ipotesi del contratto e la firma definitiva con gli agognati “arretrati”, si sarebbe interposto il muro, non solo del Consiglio dei Ministri e della Corte dei Conti, ma anche
quello della Finanziaria. E così è stato.
Già dai primi giorni di settembre aleggia la Finanziaria. Siamo alle solite. Per il 2005 è prevista una chiusura in rosso di 4 – 5 miliardi di euro e i fondi previsti per il 2006 pari a 90 miliardi di euro sembrano inferiori di 6 – 7 mld rispetto a quanto stimato; a tutto ciò bisognerà aggiungere i ventilati rilanci degli investimenti in ricerca, sui farmaci e per la riduzione delle liste d’attesa. Un quadro di questo tipo a qualche settimana prima dall’eventuale firma di contratto non è incoraggiante e rischia di compromettere le aspettative inerenti il secondo biennio economico.
Con queste premesse l’iter per giungere alla firma definitiva del contratto non può che rallentare, impantanarsi. Inizia la lunga partita di ping pong tra Consiglio dei Ministri, ARAN, Corte dei Conti e Regioni.
Il 7 settembre si è avuta la pronta la risposta sindacale con la proclamazione di uno sciopero di 24 ore per il 17 ottobre e con il sit-in davanti in Ministero della Salute per il 4 ottobre.
Il 9 settembre il Ministro ha convocato le OO. SS. ed ha riferito sull’impegno assunto dal Consiglio dei Ministri a chiudere il contratto nei tempi più brevi possibili ed a attribuire alle Regioni eventuali costi aggiuntivi. Le OO. SS. nel prendere atto dell’azione positiva svolta dal Ministro, hanno confermato le manifestazioni già programmate se entro il 4 ottobre non si arriverà all’approvazione della prima parte del Contratto da parte del Consiglio dei Ministri e all’emanazione dell’atto d’indirizzo del Comitato di Settore per il secondo biennio economico.
Il 13 settembre, nel considerare tangibile il pericolo della ovrapposizione tra approvazione del Contratto e Finanziaria che
promette lacrime e sudore, in aggiunta alle manifestazioni già indette, vengono proclamate altre 48 ore di sciopero per il 14
e 15 novembre. Si richiede che entro il 4 ottobre sia approvata dal CDM il testo del contratto, che entro il 17 ottobre inizi
la trattativa all’ARAN sul secondo biennio economico e che in busta paga di novembre siano disponibili gli arretrati sin qui
maturati per una somma oscillante dai 9.000 ai 16.000 euro in rapporto alle funzioni svolte.
Il 16 settembre il Consiglio dei Ministri ha approvato il testo del contratto della dirigenza medica del quadriennio normativo e del primo biennio economico.
La palla ora passa alla Corte dei Conti.
Il segretario nazionale
Claudio Sarti
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