Siamo alle soglie dell’ennesima consultazione elettorale dall’esito estremamente incerto.Leggo ed ascolto i Progammi dei vari schieramenti politici senza che vi sia una seria e responsabile presa di posizione rispetto al futuro della sanità ,quasi si fosse dimenticato che lo stato della sanità è uno dei più gravi problemi che oggi affliggono il nostro Paese. Solo un debole accenno alle liste di attesa , ed ai criteri di nomina dei direttori Generali e solo da uno schieramento , quello di Berlusconi. Si dirà ’meglio poco che nulla’. Non un accenno alla ’delotizzazione’ dei Primariati , alla definitiva regolamentazione della libera professione che non sia più vittima di continue proroghe ma divenga un diritto. Il silenzio non lascia presagire nulla di buono.Certamente un atteggiamento precluso ad ogni concessione senza possibilità di concertazione segnerebbe l’inizio di una fase molto critica della sanità pubblica italiana. I Medici hanno avuto in qusti anni,ma direi sempre,un atteggiamento molto responsabile ,disponibile offrendo un ottimo servizio malgrado le difficoltà nelle quali operano e soprattutto l’attacco mediatico e politico a cui sono sottoposti, Al grido di malasanità si è cercato ,con successo,di far ricadere sul medico tutte le responsabilità evitando di analizzare le vere cause del preoccupante fenomeno che risiedono troppo frequentemente nella fatiscenza delle strutture ospedaliere,nella inadeguatezza degli organici e nella scarsa professionalità delle direzioni generali.Troppo facile!
Riflettano i nostri governanti di sinistra,centro o di destra su quanto non stanno facendo e sulle responsabilità che su di loro inevitabilmente ricadono e ricadranno perché,e ne siamo certi,perseverando nella loro scarsa o nulla disponibilità all’ascolto ,vedranno un drammatico scadimento della qualità delle prestazioni erogate ai loro Elettori ed all’apertura di un pesante contenzioso.Ci aspettiamo di essere ascoltati e di ritornare attori della medicina pubblica e non meri esecutori di ordini difficilmente condivisibili .Il medico torni medico ,abbia le risorse necessarie per esprimere la propria cultura in ambienti moderni e confortevoli e sia correttamente retribuito. I nodi da sciogliere sono tanti,troppi e richiederanno senza dubbio molto tempo tale è lo stato nel quale siamo lentamente scivolati di legislatura in legislatura.Finisca il malvezzo di fare e disfare ad ogni cambiamento di rotta!Si sciolgano almeno i nodi cruciali che affliggono la sanità italiana affinché possa veramente offrire un servizio utile , tempestivo e professionalmente qualificato ai nostri concittadini. Proviamo ad elencarne almeno alcuni ,i più scottanti :
-Cambiare i criteri di nomina non solo del Direttore Generale ma del Direttore Sanitario e del Direttore amministrativo secondo principi di meritocrazia e non di spartizione politica come purtroppo oggi avviene.
-Altrettanto si dica,ovviamente,per scelta dei Direttori di Reparto (ex Primari) che non deve essere più affidata al direttore Generale ,bensì scaturire da un pubblico concorso per titoli ed esami (seri)
e dalla relativa graduatoria che preveda una rosa di almeno 3 candidati idonei e dalla quale attingere il vincitore.
-Venga nuovamente istituito il Governo Clinico,perno fondamentale attorno al quale ruota la corretta scelta e l’appropiatezza dei percorsi di assistenza.
-Si adeguino gli Organici.
-Si istituisca una forma di tutela assicurativa che offra tranquillità al Medico ed alla sua famiglia durante l’attività lavorativa,dopo il pensionamento od in caso di premorienza.
-Si assicuri il Diritto all’esercizio della Libera Professione così come avviene in altri paesi della Comunità Europea.
-Si abbandoni l’assillante idea che il risanamento economico della spesa sanitaria si possa perseguire solo a spese dei Pazienti riducendo ed impoverendo quantitativamente e qualitativamente le risorse disponibili secondo criteri dettati dalle D.G. e non suscettibili di una seria contrattazione.
Vi sono,purtroppo,ben altri e più sostanziosi capitoli ai quali attingere (consulenze,Appalti,Spese per manutenzione ordinaria e straordinaria di strutture fatiscenti,Uffici stracolmi di personale e ciò nonostante poco o nulla efficienti)
-Infine l’adeguamento delle strutture sanitarie obsolete e pericolose troppo spesso causa di vera
malasanità.
Il Presidente
Prof. Ugo De Nicola