Con la ripresa di gran parte delle attività, da Governo e Ministero della Salute non c’è ancora alcuna indicazione sullo svolgimento in presenza di eventi afferenti al programma di Educazione Continua in Medicina tramite attività convegnistica o congressuale per consentire ai professionisti sanitari di poter rispettare l’obbligo di formazione continua in medicina previsto dal decreto legislativo 502/1992 integrato dal decreto 229/1999. Perché?
Durante l’emergenza sanitaria, lo stop non ha consentito ai professionisti sanitari di partecipare alla formazione obbligatoria ‘in presenza’ e di conseguire i relativi crediti formativi. La sospensione è stata reiterata fino alla data del 31 luglio, benchè per altri settori gli eventi sui territori siano ricominciati e nonostante il minore impegno del personale nell’assistenza sanitaria, non si hanno certezze sull’effettivo svolgimento dopo quella data.
La ripresa degli eventi medico-scientifici in presenza non inciderebbe sull’organizzazione delle strutture sanitarie di appartenenza dei professionisti interessati perché la concessione del permesso di partecipazione è in capo all’azienda né comporterebbe problemi di sicurezza correlati ad aumento di rischio del contagio grazie alle misure precauzionali contenute nei protocolli e nelle linee guida tuttora in vigore.
Ringraziamo sin da ora l’on. Marcello Gemmato che si sta facendo portavoce delle istanze di un’intera categoria e depositerà nelle prossime ore, in Commissione Affari Sociali alla Camera un’interrogazione al Governo. E’ fin troppo evidente che la formazione continua svolta in presenza consenta agli operatori sanitari di acquisire le più adeguate conoscenze in materia assimilabili esclusivamente tramite esercitazioni pratiche, workshop e simposi tecnici, dimostrazioni e simulazioni di elevata qualità nonché tramite il confronto costante con gli specialisti dei diversi dispositivi medici.
Michele Saccomanno, presidente del sindacato degli Ortopedici della Nuova Ascoti