La Suprema Corte con un‘ordinanza chiarisce che la struttura sanitaria è responsabile contrattualmente verso il paziente, in virtù di un contratto di spedalità, invece, extracontrattualmente nei confronti dei parenti del paziente che ha subito danni iure proprio. Pertanto, mentre la responsabilità della struttura verso il paziente può essere fatta valere entro il termine di prescrizione di 10 anni, per i parenti che invocano danni riflessi, lo devono fare nel termine di prescrizione quinquennale, perché la responsabilità della struttura sanitaria in questo caso è di tipo extracontrattuale ex art.2947 c.c. I parenti possono agire indipendentemente dall’azione esercitata dal paziente e dalla sentenza che in via definitiva accerta la responsabilità della struttura .