Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto-legge contenente le misure per contrastare la violenza contro gli operatori sanitari

Gli interventi cardine del provvedimento sono l’arresto in flagranza di reato (anche differito, cioè nelle 48 ore successive) per chi compie atti di violenza che causano lesioni personali ai professionisti sanitari e un inasprimento delle pene e delle sanzioni per chi causa danni ai beni mobili e immobili destinati all’assistenza sanitaria.
Il decreto legge modifica gli articoli del codice di procedura penale 380 (arresto obbligatorio in flagranza) e 382 bis (arresto in flagranza differita): si estende l’arresto obbligatorio in flagranza anche agli atti di violenza che causano lesioni personali ai professionisti sanitari o che producono danni ai beni mobili e immobili destinati all’assistenza sanitaria, con la conseguente compromissione del servizio pubblico erogato dalle strutture. Inoltre si applica l’arresto obbligatorio in flagranza, anche “differito”, ossia nelle 48 ore successive alla condotta delittuosa inequivocabilmente provata da documentazione videofotografica. La norma modifica anche l’articolo 365 del codice penale prevedendo una pena aggravata per chi danneggia beni mobili o immobili all’interno o nelle pertinenze di strutture sanitarie o socio-sanitarie residenziali o semiresidenziali, pubbliche o private, compresi beni di medici e personale sanitario: reclusione da uno a cinque anni e multa fino a 10.000 euro e la pena è aumentata se il fatto è commesso da più persone riunite.

Il decreto-legge entrerà in vigore il giorno successivo alla pubblicazione in G.U.

Consulente legale Nuova A.S.C.O.T.I.
Avv. Elisabetta De Castro

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