Una delegazione della Società italiana di ortopedia e traumatologia (Siot), composta dal prof. Pietro Bartolozzi, dal prof. Paolo Cherubino, dall’on. Michele Saccomanno, dal dott. Andrea Piccioli e dall’avv. Ernesto Macrì, ha partecipato al tavolo di lavoro sulla responsabilità professionale medica avviato dal Consigliere giuridico del Ministro della Salute, Adelchi D’Ippolito.
Nel corso dell’incontro i chirurghi ortopedici hanno esposto la difficoltà a reperire sul mercato assicurazioni con premi contenuti anche a causa dell’anomalia legislativa dell’obbligo assicurativo non reciproco per le compagnie d’assicurazione.
Gli ortopedici sono, infatti, una delle categorie mediche più colpite dal contenzioso medico-legale e lamentano una fuga dei giovani medici dalla specializzazione per paura di future denunce. Per questi motivi hanno chiesto che venga inserita al più presto nella legislazione italiana la definizione di atto medico, escludendo così la citazione in giudizio del medico per omicidio colposo, e una revisione delle norme sulla responsabilità professionale contenute nel decreto Balduzzi che prevedano l’obbligo di assicurazione per la struttura, un controllo puntuale del rischio clinico attraverso unità operative ad hoc e responsabilità penale solo nei casi di colpa grave.
La Siot ha invitato, inoltre, il Ministero a riprendere il percorso di riconoscimento istituzionale delle società medico scientifiche, iniziato oltre un decennio fa, al fine di individuare interlocutori certi e qualificati per le riforme in materia sanitaria.