Rossi dà la colpa ai medici per le liste di attesa in Toscana
Fino a ieri il Governatore della Regione Toscana, Enrico Rossi, ha blandito i medici chiamandoli “eroi” ma il suo comportamento dimostra di non averlo mai pensato.
Noi Ortopedici ci sentiamo offesi, ci sentiamo presi in giro.
Un primo tema da affrontare nella fase 2 dell’emergenza COVID-19 avrebbe dovuto essere la carenza di personale.
Gli specializzandi, i neo-laureati senza abilitazione, i medici fuori dalle loro specificità, rappresentano un quadro di generosità e di disponibilità in contrasto con una responsabile disorganizzazione programmatica.
Noi medici siamo contro le liste di attesa, ascoltiamo le pressanti richieste del bisogno e da tempo chiediamo che nelle strutture pubbliche sia ridato ossigeno agli operatori sanitari, con nuove assunzioni.
La mobilità attiva dei pazienti in Toscana è stata spesso una medaglia al petto della politica.
Noi rivendichiamo che essa attiene al merito di professionisti eccellenti, operanti nel pubblico servizio.
Presidente Rossi, il legame professionale creato tra chi, anche in libera professione intramoenia, offre le proprie capacità e coloro i quali corrono in Toscana da altre Regioni, rappresenta la ricchezza di un’alleanza terapeutica tra pazienti e medici.
Lei la interrompe con questa improvvida Ordinanza.
A cittadini con patologie rilevanti mancherà la possibilità di consulti fondamentali, perché Lei lo proibisce.
All’Ordine Professionale, ai Sindacati, a Cittadinanza Attiva, chiediamo di difendere unitariamente, questa ricchezza della sanità pubblica Toscana.
Gridiamo insieme contro questa intollerabile Ordinanza, chiedendo al Consiglio Regionale, di intervenire per revocare un provvedimento che mortifica ed umilia chi dai cittadini è ancora visto come l’unica risorsa per uscire da questa crisi.
Il Presidente Nuova A.S.C.O.T.I.
On. Dott. Michele Saccomanno