Per la Suprema Corte è responsabile del reato di lesioni colpose gravi il medico che omette di eseguire le procedure diagnostiche previste dalla linee guida rendendo necessario un terzo intervento chirurgico che allunga la ripresa della paziente. I Giudici di legittimità affermano che, “ogni condotta colposa che interviene negativamente sul tempo della guarigione da una malattia, prolungandone la durata, anche se non aggrava la malattia o non provoca un perturbamento di tipo funzionale, assume un rilievo di tipo penale ove generi una dilatazione del periodo necessario al raggiungimento della guarigione della stabilizzazione dello stato di salute”.