Conferimento incarico dopo 5 anni. Ordinanza della Cassazione Civile
Dirigenza medica, nessun obbligo per la PA di attribuire incarichi dopo i primi cinque anni
Dirigenza medica, nessun obbligo per la PA di attribuire incarichi dopo i primi cinque anni
Non siamo assassini e della solidarietà, dei tavoli di confronto, delle dichiarazioni di sostegno non ce ne facciamo più nulla. Il pestaggio avvenuto al Policlinico di Foggia ai danni dei nostri colleghi ci lascia basiti soprattutto per la facilità con cui è stato commesso e l’impunità.
Commento a cura dell’avv. Elisabetta De Castro, consulente legale Nuova A.S.C.O.T.I. L’art. 7 del decreto legge 7.6.2024, n. 73, comma 1, convertito in legge il […]
La Suprema Corte ha statuito il seguente principio: «l’importo delle borse di studio dei medicispecializzandi iscritti ai corsi di specializzazione negli anni accademici compresi tra […]
L’ordinanza della Corte di Cassazione 18344 del 4 luglio scorso ha sancito che insistere con le cause per avere quelle borse e gli interessi può configurare lite temeraria: non solo chi ricorre perde ma paga le spese di soccombenza
Errori medici, rivalsa a due vie per l’azienda verso l’operatore Nel caso in cui un’azienda sanitaria pubblica venga condannata a risarcire un paziente danneggiato in […]
In caso di danno alla salute, qualora il danneggiato sia affetto da una patologia invalidante pregressa ed irreversibile, il danno risarcibile deve essere determinato considerando […]
Ricca, la ricostruzione delle sentenze più rilevanti emesse nel 2023 e contenute nel volume II della rassegna del massimario della Suprema Corte di Cassazione in materia di pubblico impiego, aventi immediato impatto in ambito sanitario.
La Legge di Bilancio 2024 ha, infatti, introdotto diverse modifiche relative ai trattamenti liquidati dal 1° gennaio 2024 in favore in particolare di medici e sanitari ma anche degli altri lavoratori in questione, con anzianità inferiori a 15 anni al 31 dicembre 1995, per i quali si applica la nuova aliquota di rendimento del 2,5 per cento.
Sul tema ferie non godute, dopo la pronuncia della Corte di Giustizia Europea, si è pronunciata anche l’Aran, che ha ribadito l’irrinunciabilità del diritto dei lavoratori del pubblico impiego.
La questione riguardava la facoltà dell’ente pubblico di azzerare le ferie del dipendente, nel caso in cui quest’ultimo non ne avesse goduto nel termine ultimo stabilito dalla contrattazione collettiva , causando la decadenza per il lavoratore dal godimento del diritto.